Traffico di droga tra Campania, Calabria e Sud America: sgominata associazione a delinquere

Nella mattinata odierna, al termine di un’articolata indagine, è stata eseguita l’ordinanza cautelare personale nei confronti di 15 persone. L’indagine è stata coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica- Direzione Distrettuale Antimafia e ha permesso di individuare un’associazione a delinquere finalizzata al traffico, anche trasnazionale, di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana. L’attività investigativa condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri – Sezione Anticrimine di Salerno ha consentito di ricostruire un sodalizio criminale composto da soggetti prevalentemente di origine campana che mantenevano rapporti con gli appartenenti alle cosche della ‘ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli (RC). I 15 soggetti sono ritenuti, a vario titolo, anche respondabili di reati come furto, ricettazione e minaccia. Secondo l’impostazione accusatoria l’elemento centrale del gruppo sarebbe rappresentato da Carmine Ferrara il quale avrebbe svolto la funzione di intermediario tra i narcotrafficanti stranieri e le organizzazioni operanti sul territorio nazionale.

Durante le investigazioni è emerso che il porto di Salerno si è trasformato in un hub nazionale per l’importazione di droga dal Sudamerica, tanto che, nel marzo del 2023, il R.O.S. dei Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno rinvenuto 220 kg di cocaina, celati in un container proveniente dall’Ecuador ed imbarcato su una motonave con la bandiera libanese. Secondo gli investigatori le operazioni sarebbero state coordinate da Franco Volpe e da Cataldo Esposito, insieme ai finanziatori dell’importazione e acquirenti della cocaina, i calabresi Nicola Alvaro e Francesco Alvaro, e all’intermediazione di Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, Fortunato Marafioti e Errico D’Ambrosio.

Sul finire del mese di aprile 2023, è stato intercettato e sequestrato un carico di oltre una tonnellata di marijuana, anch’esso occultato in un container proveniente da Montreal e giunto nel porto di Salerno per il tramite di una azienda di import-export di Poggiomarino (NA). In questo caso emergerebbe il coinvolgimento di Antonio Malafronte e di Michele Annunziata, che avrebbe organizzato l’importazione della droga, finanziata in parte da Giuseppe Giargiulo. Inoltre, dai controlli, sarebbe emerso che Franco Volpe ed un soggetto non identificato avrebbero commesso reati contro il patrimonio, in particolare in Cilento. Volpe, domiciliato in quell’area, avrebbe avuto il compito di individuare gli obiettivi dove compiere furti e segnalarli a un gruppo di correi, provenienti dalla Puglia, e diretti da Michele Campanale.

 

 

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