Armati fino ai denti e pericolosi. Caccia al “commando” di Sala Consilina, trovata una seconda auto sospetta

La tentata rapina di ieri a Sala Consilina è un grave e roboante campanello d’allarme sulla sicurezza del territorio valdianese. Non è stato un atto criminale “semplice” come quelli che sono stati raccontati negli ultimi tempi nel territorio (al netto delle inchieste su spaccio e traffico di rifiuti) ma un’azione studiata, pericolosa e che poteva provocare danni e feriti. Sulla dinamica ci sono ancora dei dubbi e dei buchi da riempire e le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Sala Consilina stanno puntando su ogni aspetto, anche quell che potrebbero sembrare i marginali. Di certo ha agito un “commando” di più uomini. Almeno sei. Occorrerà capire anche se collegato a quello del furto alla banca di Atena Lucana nella notte tra domenica e ieri.
Ecco cosa è accaduto allora ieri, o almeno cosa finora è noto.
Alle 9.30 di ieri mattina una Jeep Renegade entra in azione nel momento in cui i vigilantes consegnano i soldi all’ufficio postale di via Mezzacapo a Sala Consilina. Siamo in pieno centro e in pieno giorno. La strada è trafficata e ci sono diversi passanti. Non si è ben capito se ci fosse già un bandito nell’ufficio. Di certo uno scende con un mitra dalla Jeep, minaccia il vigilantes poi un impiegato dell’ufficio postale. Poi accade qualcosa, i ladri armati in modo pesante e – come raccontano i testimoni – estremamente agitati lasciano i soldi e fuggono via. Sul posto arrivano carabinieri, polizia municipale e un’ambulanza. L’impiegato ha accusato un lieve malore, non il vigilante come si è pensato all’inizio. L’auto, la Jeep, verrà ritrovata in località San Giovanni nei pressi dello svincolo autostradale. Sala Consilina si rimpie di sirene di carabinieri. In azione i militari della locale stazione, quelli della Radiomobile e ovviamente i segugi del Nucleo operativo. Vengono esaminate le telecamere di Sala Consilina, si cerca di capire se il furto di targhe della notte possa essere collegato a quest’azione. Inoltre una seconda auto sospetta, una Fiat Panda, viene trovata parcheggiata nei pressi del Distretto sanitario di Sala Consilina. Sul posto, come nel caso della Renegade, arrivano i militari, la scientifica e anche il magistrato. Un lunedì da incubo che ha lasciato poco bottino ai malviventi ma che fa e deve far suonare l’eco di una terra che non è un’isola felice dove mancano un Tribunale, una Procura, un Commissariato e diverse decine di carabinieri oltre che una regia contro la criminalità promessa dalla politica territoriale e mai realizzata.