Vittima di un tentato femminicidio, a processo i suoceri per minacce di morte

Era stata vittima di un tentato femminicidio, nel febbraio del 2020, una donna salernitana, quando il marito la colpì alla gola con un coltello da cucina. Lei si salvò per miracolo ma il suo incubo era appena iniziato. Dopo le reiterate violenze patite dal marito per le quali erano state sporte diverse denunce, infatti, la giovane donna, trentatreenne, madre di due bambini, si è vita al centro di un fuoco incrociato di minacce di morte e atti persecutori messe in campo dai suoceri, che sono finiti sotto processo.

Come si apprende dalle pagine de “Il Mattino”, infatti, il suocero in più di un’occasione le avrebbe rivolto espressioni del tipo “Finisco il lavoro iniziato da mio figlio, è meglio che ti guardi le spalle”. Inoltre, dalla ricostruzione dei fatti operata dal quotidiano salernitano, emerge che la ragazza, già prima che il marito provasse ad ucciderla, era stata vittima di violenze mosse anche dalla suocera: “Mio figlio fa bene come si comporta, ti dobbiamo uccidere, sei una poco di buono. Tu sei una sporca, hai gli amanti: ora chiamo mio figlio e ti faccio vedere cosa ti fa passare”. Era il 21 gennaio 2020: quelle minacce di morte rivolte alla giovane dalla suocera erano il preludio di una tragedia che si sarebbe verificata appena una mese dopo.

Ora quelle pesantissime minacce sono confluite in due distinti procedimenti pendenti entrambi davanti ai giudici del tribunale di Salerno. Nei due fascicoli è ricostruito il calvario della giovane madre perseguitata dai familiari dell’uomo che ha tentato di ammazzarla e che, soprattutto dopo la morte del figlio, non hanno esitato ad attribuire alla donna la responsabilità per l’impiccagione dell’uomo. La donna, già provata nel fisico e nella mente dalle conseguenze del tentato omicidio, ha vissuto per mesi nel terrore che potesse accaderle qualcosa e in un paese così piccolo come quello di Olevano, la sua vita era diventata impossibile.

Si attendono, ora, gli esiti processuali.

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